Come funziona il roaming

L’utilizzo del tuo Smartphone è diventato ormai irrinunciabile in qualsiasi circostanza, per parlare, per chattare, per ottenere informazioni tramite internet e tutto questo attraverso il tuo operatore telefonico che ti consente tutte le funzionalità possibili con un piano tariffario  che hai sottoscritto e tutto funziona normalmente su tutto il territorio nazionale ma che cosa accade quando ti trovi all’estero, laddove non esistono le antenne e i ripetitori del tuo gestore? Se hai un piano tariffario con TIM, Wind/Tre, Vodafone eccetera, come ti puoi collegare alla rete telefonica dove questi gestori non esistono? Il sistema di comunicazione telefonica mobile è tale da toglierti ogni preoccupazione in questo senso in quanto il tuo Smartphone è in grado di collegarsi alla rete telefonica esistente nel luogo all’estero dove ti trovi e ti permette di chiamare o connetterti ad internet esattamente come se fossi in Italia: questo è il roaming. Se tutto è semplice per te, quindi permettendoti la continuità di utilizzo dello Smartphone ovunque ti trovi, ci sono comunque cose che dovresti sapere.

In altre parole, utilizzare il roaming significa utilizzare i servizi attivi sulla propria SIM Card appoggiandosi ad un operatore diverso da quello con cui si ha sottoscritto il piano tariffario o l’abbonamento, “l’operatore madre” appoggiandosi ad un “operatore ospitante”. Questo avviene in maniera automatica, senza che tu debba fare nulla per accedere a questa possibilità. Tecnicamente questo avviene nel momento in cui il tuo Smartphone cerca di collegarsi al tuo operatore ma, non trovandolo, il segnale viene connesso all’operatore ospitante disponibile che si collega a sua volta all’operatore madre internazionalmente per ottenere informazione sul tuo numero di telefono relativamente ai servizi autorizzati dal piano tariffario ed eroga di conseguenza il servizio in surroga dell’operatore madre e inviando al medesimo informazioni sul servizio usufruito. Ovviamente tutto questo avviene a fronte di accordi tra diversi operatori preventivamente stipulati.  Parliamo di roaming internazionale ma lo stesso avviene anche in ambito nazionale laddove il segnale del proprio operatore non sia disponibile, quindi appoggiandosi ad un altro operatore telefonico.

I costi del roaming

Da quanto detto, dovrebbe apparire chiaro che gli operatori per gestire tutto questo sistema sostengono dei costi che ricadono sull’utilizzo del roaming internazionale, andando ad aggiungersi al costo dell’utilizzo dei servizi previsti dal piano tariffario sottoscritto. Questo era fino a giugno dello scorso anno quando è entrata in vigore, a livello applicativo, una direttiva dell’UE recepita anche dallo Stato italiano, secondo la quale su tutto il territorio UE l’utilizzo del roaming non deve comportare costi aggiuntivi per gli utenti. Da tale data, quindi, anche quando ti trovi all’estero ti verranno applicate le condizioni previste dal tuo piano tariffario come se ti trovassi sul territorio nazionale. Questo vale per tutti gli operatori “primari” ossia quelli che gestiscono direttamente il servizio mentre ancora per altri operatori virtuali che si appoggiano a quelli primari, è prevista una proroga dell’applicazione del sovracosto del roaming. Quando parliamo di operatori virtuali ci riferiamo, ad esempio a Coop Voce, Poste Mobile e Fastweb ma anche una certa varietà di operatori che non gestiscono in proprio i servizi ma che si appoggiano ad altri operatori; questa applicazione del sovracosto è prorogata per questa tipologia di operatori fino al 15 giugno del 2018.

 

A prescindere dall’operatore con cui si ha sottoscritto il piano tariffario e dalle condizioni previste dallo stesso, i costi di roaming non sono applicabili nel territorio UE per quanto concerne l’utilizzo di Internet limitatamente ad 1 GB per ogni periodo di rinnovo mentre la navigazione ulteriore continuerà ad essere applicata la parte di costo di roaming determinata da accordi tra gli operatori. Il costo aggiuntivo per il roaming continua ad essere applicato in tutti gli altri Paesi che non appartengono all’Unione Europea, compresa la Svizzera nella quale, tuttavia, Fastweb, unico operatore ad aver preso questa decisione, non applica comunque il sovrapprezzo.