Come capire se si ha bisogno di una casa di riposo
Di solito si parla di case di riposo analizzando la cosa dal punto di vista dei più giovani, costretti in un certo senso ad affidare i propri cari anziani alle cure estranee. In vero dovrebbe essere sempre il diretto interessato a decidere se sia o meno giunto il momento di essere ospiti di una simile struttura o se invece continuare a vivere in autonomia. Posto che esistono davvero tante case di riposo Roma meritevoli di essere visitate, e perché no, anche vissute, andiamo a vedere come si fa per capire se davvero occorre dire basta alla propria casa e andare quindi a vivere in una struttura preposta.
Di solito i motivi di base per cui un anziano dovrebbe andare a vivere in una casa di riposo risiedono fondamentalmente in una perdita di autonomia, e in un calo dell’attenzione in tutto quello che si fa. Devono essere cioè situazioni in cui un badante non può bastare a stare dietro ai bisogni dell’anziano, ma occorre avere una cura specialistica di 24 ore, un’attenta premura in tutto quello che si fa.
Il calo fisico
Nel momento in cui lo status fisico inizia a venire meno (cosa che non ha nulla a che vedere con l’età) allora vuol dire che bisogna imparare a valutare l’ipotesi di avvalersi di un aiuto. Per calo fisico ovviamente si può intendere un dimagrimento improvviso, o la scoperta di una patologia ancora agli albori, o anche il semplice fatto che l’anziano si trascura e non è più in grado di badare al proprio sostentamento.
Dal punto di vista estetico, il calo fisico può concernere anche una sciatteria nel modo di vestirsi, una mancanza di cura nel farsi la barba, nel pettinarsi o nello stirare il bucato.
L’autonomia che viene meno
Il campanello d’allarme peggiore che si può avere è l’autonomia che viene meno. La capacità di badare a sé stessi da soli inizia a calare, così come cala l’attenzione per le cose più banali. Per autosufficienza, autonomia, ovviamente si può intendere qualunque cosa che concerne la vita quotidiana. Può ad esempio essere legata al fatto che non si riescono più a rispettare gli orari per prendere le medicine. O ancora si può perdere la cognizione del tempo, o peggio l’uso dei soldi.
Si possono trascurare le bollette da pagare, si possono saltare i pasti, si consumano cibi non freschi o scaduti. Se si ha una propria automobile, si verifica un calo dell’attenzione alla guida che mette in pericolo se stessi e anche gli altri. Queste sono solo alcune delle attività che l’anziano potrebbe non più compiere in autonomia. Dalla qual cosa deriva più semplicemente che vivere da soli è pericoloso innanzitutto per l’anziano.
Igiene della casa pari a zero
Nel trascurare sé stessi si trascura anche la casa: questo è un terzo punto allarmante per l’anziano. È breve infatti il passo dal dimenticare cose concernenti la propria vita al curare la casa e tenerla pulita. Bisogna quindi preoccuparsi quando non si getta la spazzatura ogni giorno, quando la posta viene accumulata in buca e non si prende per settimane. O anche se una pianta non viene innaffiata, o se un animale non viene curato.
Un figlio o un nipote deve andare cioè a perlustrare la casa per capire in che condizioni si trova prima di decidere se interpellare una casa di riposo. Sarebbe opportuno controllare le scadenze dei prodotti alimentari, di controllare il frigo e quello che c’è al suo interno. Vanno altresì verificate le condizioni del bagno e della camera da letto. Meglio verificare anche se gli elettrodomestici sono funzionanti, onde evitare ipotesi di bruciature o di corti circuiti. Davanti a queste piccole cose (che messe insieme fanno rumore) non si può non prendere in seria considerazione l’idea di portare la persona interessata in una struttura che possa curare il suo interesse.